Ci fanno pensare a questa origine sia la vicinanza stessa al castello sia la dedicazione al santo guerriero S.Michele,al quale furono particolarmente devoti i Longobardi che dominarono anche questo territorio dal 569 al 774 o.e. Il santo e' raffigurato sia sul frontone della chiesa in un piccolo e antico bassorilievo - molto consumato - sia nella pala d' Altare Maggiore.
La chiesa venne abbellita per tutto il 1600 e nei secoli successivi ed e' stata completa mente restaurata nel 1926 con numerose aggiunte di gusto tardo liberty. L'impianto rimane comunque secentesco con tre altari per ogni lato ed il grande vano absidale. Da notare che l'altare centrale di destra e' stato nel tempo sost ituito da un'entrata laterale ,sormontata dal monumentale organo.
Le decorazioni pittoriche del soffitto e dell'abside, le vetrate policrome, la pavimentazione, le statue lignee degli a ltari risalgono appunto all'ultimo restauro effettuato nel primo dopoguerra del '900. Passando in rassegna le opere piu' notevoli presentj nella chiesa troviamo:
- L'Altare dedicato al Santo Rosario, il primo entrando sulla destra. Un Altare con la medesima dedicazione era gia' presente nell' antica cappella preesistente alla fondazione della Chiesa del '600 e venne eretto in memoria della vittoria di Lepanto sui Turchi. Le decorazioni in stucco a motivi floreali e le statue dei Santi Caterina da Siena e Domenico risalgono al 1700 e sono notevoli per qualita' ed espressivita'.
- L'organo, realizzato a Verona nel 1693 dall'organaro di origine fiorentina Carlo Ridolfi. La struttura lignea, riccamente decorata in verde e oro risale invece al 1700. L'organo e' tuttora funzionante.
- L'Abside e' dominata dal grande Altare Maggiore che risale al 1790 . Dotato di due alzate per candelabri al centro dei quali e' inserito un monumentale Tabernacolo a tempietto sormontato da due statuette a "tutto tondo" .
- La pala d'Altare rappresenta la Beata Vergine in adorazione del Divino Infante fra i Santi Michele Arcangelo e Sebastiano. La tela ,tradizionalmente attribuita ad Andrea Bertanza ,pittore gardesano che opero' nei primi due decenni del XVII secolo, e' stata invece recentemente accostata alla mano cinquecentesca del pittore Giovan Antonio Caroto dalla studiosa Monica lbsen. Osservando attentamente l'opera si puo' notare che vi sono due aggiunte , alla base ed alla sommita', probabilmente per adattarla alle dimensioni dell' Ancona.
- Chiudiamo la visita soffermandoci sul terzo Altare di destra che racchiude l'opera piu' preziosa ed insigne della nostra Chiesa.
L'Altare cieli'Annuncia zione con la bellissima tela del pittore genovese Bernardo Strozzi noto anche come il Prete Genovese , risalente alla prima meta' del '600. Da notare nella tela l'influenza esercitata da Tintoretto nel periodo "veneziano" dello Strozzi. L'altare fu commissionato e donato dalla ricca Famiglia veneziana dei Carminati che avevano vasti possedimenti in Valtenesi e una sontuosa villa a Soiano. Oltre alla tela dell'Annunciazione i Carminati donarono nel 1652 le Sante reliquie di S.Albano Martire, copatrono di Soiano, visibile nella teca ai piedi dell'Altare. Anche l'Ancona lignea dorata e' un tipico esempio di intaglio bresciano del '600 di ottima fattura .